Finalmente era arrivato il momento, l’ultimo giorno nell’asilo del bosco al Colle era arrivato e il 24 dicembre – la “vigilia di Natale” – era praticamente alle porte. Bisognava dormire solo un’altra notte. L’arrivo del Bambino Gesù era così vicino e quale eccitazione palpitava già nel cuore dei bambini la mattina quando i piccoli si incamminarono tutti trepidanti nelle loro vesti invernali?
Iniziati a conoscere molti piccoli segreti sulla scelta delle leccornie che dovevano essere date agli animali durante il “Natale della foresta”, i bambini si preparavano all’arrivo di mamma o papà… quando li avrebbero individuati tra i rami e il sottobosco? Quando sarebbero arrivati tutti? Quando sarebbe iniziata la festa? L’eccitazione crebbe e divenne quasi visibile e tangibile.
E anche i cuori dei genitori diventavano più leggeri e rilassati man mano che si intravedeva il Colle verso le undici del mattino e si avvicinavano con gioia al “Waldplatzl”… Ora era il momento di lasciare andare il trambusto della città per arrivare completamente – da un lato nel presente e dall’altro nella natura multiforme del bosco stesso, con i suoi colori, forme, odori e suoni – con la sua atmosfera e disponibilità ad accogliere benevolmente tutti gli esseri: i grandi come i piccoli, gli ospiti di sempre e i visitatori, gli abitanti di tutti i tipi, gli umani come gli animali.
Alcune mani agili aiutavano con entusiasmo a costruire un cerchio con grossi tronchi di legno per creare dei posti a sedere, e lentamente tutti sono arrivati ad assistere al rituale con attenzione e meraviglia: seguendo un percorso a spirale verso il centro ogni bambino accendeva una candela, accompagnato dal genitore. C’è voluto un po’ di tempo perché questo esercizio di mindfulness fosse completato da tutti i bambini, accompagnato da suoni delicati e frasi mormorate simili a mantra, e alla fine tutte le 18 piccole candele giacevano accese sulle loro stelle di feltro giallo brillante sul terriccio della foresta.
Molti sederini scivolavano con impazienza avanti e indietro per essere poi autorizzati a sfrecciare verso il luogo dove veniva preparato il pranzo di Natale per gli animali. Quasi simultaneamente era ora di iniziare il picnic e sono stati aperti i recipienti con il pranzo, con il consueto scambio e assaggio di deliziose bontà.
Non è mancato un piccolo segno di apprezzamento sotto forma di “prelibatezze” culinarie di produzione regionale e sostenibile per gli insegnanti dell’asilo, che lo hanno accolto con gioia. Anche Doris, nella sua generosità, ha nuovamente pensato a genitori e bambini portando un gran numero di ciambelle che sono state generosamente distribuite a tutti.
Così, per l’uno o per l’altro, il pranzo in qualche modo si è fuso senza soluzione di continuità in una piccola festa di Natale al “Sonnenplatzl” insieme alla comunità scolastica.
“Buon Natale” si sentiva spesso sulle labbra della gente quel giorno. Una bella fine dell’anno e una buona e pacifica convivenza si sono concluse in armonia.
Eva Kaufman