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Fostering Natural Language Learning in Young Minds: A Linguistic Journey

(testo solo in inglese)

Nurturing language learning in children requires a natural and pressure-free approach. It is widely recognised that the earlier language learning is incorporated, the better. Young children have a remarkable ability to absorb new languages effortlessly. By starting language learning at an early age, we can take advantage of their natural curiosity and linguistic flexibility.

Creating an immersive language environment is crucial. Surrounding children with the target language through conversations, songs, stories, and everyday activities helps them develop a sense of familiarity and comfort with the language.

Incorporating play-based activities into language learning is highly effective. Children learn best when they are engaged and having fun. Incorporating games, role-playing, and interactive exercises allows them to practice language skills in a relaxed and enjoyable manner. This not only enhances their language abilities but also fosters a positive attitude towards learning.

Following children’s interests is another key strategy. When children are allowed to explore topics and themes that captivate their attention, they become more motivated to learn and actively participate in language activities. Tailoring language lessons to their interests, such as discussing their favourite hobbies, animals, or superheroes, helps create a meaningful and relevant language-learning experience.

Patience and encouragement play a vital role in nurturing language learning. Language acquisition is a gradual process, and children may experience periods of confusion or frustration. It is important for parents and educators to be patient, understanding, and supportive during these times. Celebrating their progress, praising their efforts, and creating a positive and supportive environment can boost their confidence and motivation to continue learning.

By incorporating these strategies and allowing children to learn languages at their own pace and in their own time, we foster their love for language acquisition. This approach helps them develop a genuine passion for languages and empowers them to embrace language learning as a lifelong journey.

By Stephanie Parisi
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(Deutsch) Elternschule

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(Deutsch) Wir wachsen!

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Testimonianze

Brevi testi scritti dai genitori della scuola sulla fatica, la bellezza, le sfide della genitorialità.

non posso intervenire in altro modo, per lenire una ferita o un piccolo disagio, ma posso essere lì per i miei bambini soltanto essendoci con tutto il mio amore.

Ricordo che quando presi tra le mie braccia mia figlia Ursula per la prima volta potevo ascoltare il suo corpo con il mio petto, le mie mani accoglievano la sua forma.

Nel tenerla, allo stesso tempo la contenevo e l’ascoltavo, sentendo il movimento del suo respiro e tutto il suo corpo che si espandeva e si contraeva. 

Mi ricordo un altro momento significativo di come un semplice tocco, che non vuole fare niente oltre ad esserci, mi ha stupito e mi ha fatto riflettere sulla differente qualità nelle nostre relazioni rispetto al fare e all’essere: insegnavo a Ursula ad andare in bicicletta senza rotelle e lei mi chiedeva una spinta iniziale per trovare l’equilibrio, io tenevo la mano sensibilmente appoggiata sulla sua schiena, contavo uno, due, tre ma poi non spingevo per niente ma accompagnavo la sua schiena per qualche attimo. Ursula non mi chiese di spingere più forte e nel giro di qualche minuto si sentì pronta per partire da sola. 

Le mie mani, da sole, mi aiutano a portare la mia presenza in ogni (o quasi) tocco che io dedico ai miei bambini: Questo approccio ho sperimentato essere molto più utile nei momenti di bisogno, in cui come genitore, non posso intervenire in altro modo, per lenire una ferita o un piccolo disagio, ma posso essere lì per i miei bambini soltanto essendoci con tutto il mio amore.

Andrea Dal Prà

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(Deutsch) Ich bin wertvoll, wie ich bin –

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(Deutsch) Ein Bachgefühl

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Testimonianze

Brevi testi scritti dai genitori della scuola sulla fatica, la bellezza, le sfide della genitorialità.

È naturale che, come genitori, ci chiediamo se stiamo facendo tutto nel modo giusto con i nostri figli. E ci assale un dubbio: che cos’è veramente giusto e cosa sbagliato?

C’è sempre un momento in cui un rapporto perde la sua innocenza? Ti ho deluso? Ci siamo capiti? Chissà…

Non dimenticherò mai quella sera. Non i tuoi occhi!! Ho pensato: “No, no, noooo!! Non un’altra volta, ti prego! Perché sempre quando sono sola? Perché sempre quando non ce la faccio più?”

Me la sono presa con te. Ero arrabbiata e ti ho messo a terra senza garbo. In mezzo al tuo vomito. E ho gridato. Gridato la mia rabbia.

Non parlavi ancora. I tuoi occhi mi dicevano tutto. Vedevano tutto. Mi radiografavano il cuore. Sapevano ormai che non sono perfetta. Che avrei sbagliato altre volte. E mi dicevano dove andare, cosa fare. 

Senza un suono. Senza un lamento. Come telecomandata, io: le lenzuola nella vasca; il pavimento, lo straccio, acqua che scorre; il respiro che si calma e il cuore che riapre per te, amore, che dici senza dire.

Io sento il mio limite e il mio amore, immenso. Ti lavo con cura. Lavo via la fatica, gli errori, le mie incapacità e la forza in me rimonta.

Ce la facciamo. Insieme.

Mamma di due bambini
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(Deutsch) Kinder in der Natur!

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(Deutsch) Kinder in die Natur!

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Le scarpe in mezzo ai piedi

Eccole di nuovo, le piccole seccature: le scarpe dei bambini in giro, hai calpestato un mattoncino lego a piedi nudi (che male!) e il recipiente dei rifiuti organici è ancora lì, pieno, anche se già da ieri era da svuotare. Il buon umore scompare rapidamente dietro le nuvole invernali. 

La cosa difficile dei piccoli fastidi è che li colleghiamo e associamo emozionalmente con altri fastidi. 

Per esempio: Le scarpe sono in mezzo ai piedi – Tutta l’anticamera è in disordine – Dobbiamo urgentemente fare ordine qui! – Ancora una volta, sono io a dover prendere in mano la situazione, altrimenti non si muove niente! – Devo sempre fare tutto da sola! – Sono così stanca e mi sento sola!!!! 

Una tale associazione avviene in un batter d’occhio e senza che ne siamo consapevoli, notiamo solo che ci sentiamo improvvisamente sopraffatti e impotenti. Queste associazioni (o collegamenti “automatici”) riprendono situazioni drammatiche del nostro passato che non sono più attuali, ma che ci sembrano del tutto reali in quel momento. Collegandoci emozionalmente con questi vissuti giungiamo in un batter d’occhio a reclamare un urgente e totale messa in discussione della nostra vita a causa  … delle scarpe in mezzo ai piedi. Trovo abbastanza eccitante osservare con che cosa collego le piccole seccature nella mia vita in modo che diventino pesanti fardelli. Un’indicazione sicura che sono finita nel tunnel delle associazioni o dei collegamenti automatici è che inizio a generalizzare, il mio monologo interno si riempie di parole come “sempre”, “tutti”, “mai” e “nessuno”. Nei giorni buoni, riesco poi a dirmi: non è affatto vero che sei sola! Ed è vero che la stanza di fronte ha bisogno di un riordino, ma deve essere pianificato e questo non è all’ordine del giorno ORA. Per cui posso spingere le scarpe dei bambini un po’ in disparte per poterli oltrepassare e versarmi un bicchiere di succo in pace. Poi penso a quando potrò discutere la situazione con la mia famiglia, in modo da trovare soluzioni buone e creative. 

Thea Unteregger